martedì 24 novembre 2015

Giorno 3

Zubiri - Cizur Minor

Come già pensato la sera prima il mio sonno viene interrotto prima del previsto dai miei mattinieri amici orientali, probabilmente ancora abituati al loro fuso orario. Ma che cazzo vi svegliate alle 6 a fare??? Dormicchio il più possibile, facendo colazione alle 8 con il gruppetto spagnolo-latino, la gente più "pigra" assieme a me. Fin dalla partenza il panorama è incantevole. La prima parte del percorso costeggia un fiume per vari chilometri; è tutto una figata, gli alberi si riflettono sulle acque limpidissime, spesso i cavalli trotterellano di fianco a me nei pascoli attorno al sentiero. Giunto al primo ponte incontro due nuove italiane, precisamente delle teste di moro. Visto che con i nomi sono una frana e che stanno viaggiando assieme decido di chiamarle Paola e Chiara (invece di Paola ed Elena). Non ho molti chilometri dei 15 chilometri prima di Pamplona: mi vengono in mente i miei numerosi tentativi falliti di entrare nella nazionale fotografi nonostante un bellissimo telefono da 5 megapixel, una chiacchierata sul corretto uso della c toshana con Giulia e i coreani che continuavo a superare e ritrovarmi davanti perchè prendevano qualche scorciatoia di continuo. Dopo aver superato Villalba, luogo di nascita di Miguel Indurain, mi ricongiungo alla solita "mafia italiana" composta da Valentina, Sara, Dalila e Fabio, con cui giungo a Pamplona. Qui decidiamo di comune accordo di farci i cazzi nostri visto che ognuno vuole fare cose diverse. Avendo già visitato la città pochi giorni prima il mio unico interesse è trovare il carrefour adocchiato nella mia perlustrazione del martedì per farmi un bel pranzetto al sacco. Dopo essermi saziato in un parco con free-wifi attraverso tutta la città ed il bellissimo campus universitario della Navarra, con destinazione Cizur Minor. Qui incontro un vecchietto spagnolo che ha ripreso il Camino dopo tre mesi; fidandomi di lui (e lui di me) ci perdiamo. Per fortuna la via maestra non è lontana. Dopo 22 minuti, per la precisione 22 e un po' giungiamo alla meta prefissata, che però è chiusa. Poco male, il piano b si rivela decisamente ottimo. Ampio giardino, wifi rapido e padrona gentilissima che mi insegna a fare il pediluvio e ad allacciarmi diversamente le scarpe in modo da evitare la formaizone di fiacche e vesciche. Davvero un'esperta, probabilmente ha visto più piedi di Peppe Fetish. Mi racconta che ha iniziato ad accogliere i pellegrini 28 anni fa, trasformando la casa della sua famiglia in un albergue. Si vede che mette tantissima passione in quello che fa e la sua contentezza nel fare sentire a casa le altre persone, cosa che mi fa molto pensare riguardo alle mie scelte future.
Gli altri arrivano alla spicciolata, trovandomi in modalità pappone sdraiato a prendere il sole. Approfittando della bella giornata lavo i vestiti a mano per la prima volta in vita mia: le scene sono fantozziane, meglio evitare i commenti. Di sera è ancora tutto fradicio, a posteriori ammetto di avere leggermente esagerato con l'acqua. Cose che capitano. Il menù serale è risotto cucinato da Valentina. Lei non è soddisfatta della sua creazione ma come al solito il cibo finisce in un batter d'occhio. Vado a letto stanco e pensieroso sull'ennesima morte di Crilin. Crilin nooooooooo!!!!

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